Dissesto Idrogeologico

Dissesto idrogeologico, il Veneto chiede al governo 2,8 miliardi di euro

A volte, solo a volte, si potrebbe pensare “Chi è causa del suo mal pianga se stesso!”

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Ma il problema è che a piangere non sono mai gli autori dei disastri ambientali ed ecologici che hanno trasformato il nostro territorio in uno dei più cementificati d’Italia, loro con il consenso ed il plauso delle autorità costituite hanno cementificato, asfaltato, sradicato e distrutto, gli altri, i cittadini, il più delle volte inconsapevoli spettatori, altre volte complici nel silenzio o consapevoli attori, hanno subito e troppo spesso, pianto.

La politica Veneta chiede al governo centrale i soldi per riparare i danni del dissesto idrogeologico della nostra regione …… bravi, siamo in campagna elettorale e tutto sembra rientrare nel grande disegno del “ciapa la poltrona” ma finora dov’erano questi stessi politici e tutto il loro seguito, dov’erano dopo le recenti alluvioni e soprattutto cosa hanno fatto?

Hanno emanato il nuovo piano casa, stanno studiando le concessioni a “Veneto City” e la “Orte Mestre” stanno concedendo fondi per poter procedere con la Pedemontana Veneta ignorando i richiami del buon senso, della prevenzione e delle organizzazioni che da tempo ormai chiedono interventi a favore dell’ambiente e del territorio.

Finora purtroppo abbiamo visto molti interventi, ma raramente sono a favore dell’ambiente e del territorio, e quando si è costretti, dalla situazione o da una campagna elettorale che si prospetta molto difficile, allora si parte con le promesse di fare qualcosa per difendere le case, i territori e la vita dei cittadini, ma si rivolgono al governo per avere i soldi necessari, mentre quelli di cui si disponeva in regione sono stati spesi per strade di cui nessuno sentiva il bisogno tranne i costruttori, ospedali che “DEVONO” produrre reddito e altre cosucce del genere.

Adesso vanno dagli Idrogeologi per avere lumi sulla situazione, strano, giusto poco tempo fa degli illuminati amministratori della “cosa pubblica” e anche di altre cosette, dichiaravano che gli “Idrogeologi” scrivono per quanto sono stati pagati, riferendosi al professionista a cui avevamo dato incarico per la relazione idrogeologica relativa all’insediamento di Ecotrasporti a Cassola, forse era perché dava ragione al nostro comitato? Forse perché richiamava l’attenzione sugli stessi elementi a cui si loro stessi si appellano ora per avere soldi dal governo centrale, o forse semplicemente perché quando sono i cittadini a chiedere cose sensate allora sono ignorati, ignorati e osteggiati i loro ricorsi al TAR, si emanano leggi contro i comitati, contro le manifestazioni di protesta e contro la diffusione, anche in rete di quelle verità che potrebbero far capire ai più in quali mani abbiamo affidato il nostro futuro e quello dei nostri figli.

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Sciagure irreparabili, basta lacrime di coccodrillo (intervista a Domenico Finiguerra)

Da Salviamo il Paesaggio.it – Tale situazione era prevedibile ed evitabile o, in virtù di “crescita, sviluppo e competitività”, questo era il prezzo da pagare?

Di questo “loro” non erano forse al corrente?

Il Vicentino pecora nera nel calo della superficie agricola utilizata

Eppure se ne parlava anche ai piani “Alti”

Muti, Ciechi e pure Sordi!

Franco Gabrielli, Protezione Civile: “Fermare le costruzioni per 10 anni e investire tutto in messa in sicurezza”

Da Salviamo il Paesaggio.it – Fermare le costruzioni per 10 anni

Dissesto idrogeologico, sei milioni di italiani vivono in zone ad alto rischio
Un italiano su dieci abita in aree pericolose dove si continua a costruire. In questi territori si trovano più di un milione di edifici, tra cui 6mila scuole e 531 ospedali. Spesi 3,5 miliardi l’anno per gestire le emergenze, mentre gli interventi di prevenzione costerebbero meno della Tav.

Da il Fatto Quotidiano.it – Ecco i dati completi dell’Associazione nazionale bonifiche e del Consiglio nazionale dei geologi

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Di Redazione VicenzaPiù – 23 aprile 2014

Regione Veneto – Nel 2010 il Veneto è stato colpito da notevoli eventi atmosferici che hanno provocato una disastrosa alluvione con 2 vittime e vaste aree del territorio sommerse per diversi giorni. In contemporanea alla realizzazione dei primi interventi di emergenza, la Regione ha predisposto un piano generale di messa in sicurezza idrogeologica di tutto il territorio veneto, affidato a specialisti nei vari settori della difesa idrogeologica, con a capo il prof. Luigi D’Alpaos, da cui è emerso un fabbisogno di 2,7 miliardi di euro.

A questi però di devono aggiungere i danni delle gravose alluvioni succedutesi nel corso dell’ultimo triennio, quantificabili in altri 475 milioni di euro, che portano l’importo complessivo del fabbisogno a 3,2 miliardi di euro. Avendo già realizzato finora opere per 402 milioni, i 2,8 miliardi di euro che mancano all’appello il Veneto li chiede al governo Renzi.

Lo ha annunciato oggi il presidente della Regione presentando insieme ai tecnici di settore un dettagliato dossier sul dissesto idrogeologico nel Veneto che è stato mandato al presidente del Consiglio, ma anche ai ministri all’economia e alla tutela del territorio e ai segretari dei partiti veneti. “Questa è una partita – ha sottolineato il presidente veneto – su cui si deve fare squadra, senza casacche politiche. Il presidente Renzi ha detto in più occasioni che lo Stato ha a disposizione 2 miliardi di euro per il dissesto idrogeologico del Paese, considerato prioritario, ma che non si sa come spenderli per mancanza di progetti cantierabili. L’esempio macroscopico è Pompei, ma il Veneto non è Pompei. I progetti ce li abbiamo e ci candidiamo come laboratorio di virtuosità per le opere idrauliche a difesa del territorio. Abbiamo già dimostrato di sapere lavorare in maniera aziendale e attualmente mi risulta che siamo l’unica regione in grado di aprire da subito altri cantieri per i 2 miliardi di euro disponibili. Se il governo non coglie questa opportunità, vuol dire che finora si è solo scherzato. Io spero invece, avendone parlato con Renzi, che ci sia la volontà di agire concretamente, tenendo presente che il Veneto non è periferia dell’impero ma tiene su con la sua economia l’Italia”.

Il presidente, illustrando il dossier messo a punto che – ha detto – rappresenta una “pietra miliare” in materia, ha spiegato come sono articolati i 3,2 miliardi complessivi necessari per realizzare il piano generale delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico nel Veneto. In particolare, 402 milioni si riferiscono agli interventi già realizzati o in corso di esecuzione; 600 milioni riguardano gli interventi urgenti cantierabili da finanziare; a 822 milioni ammontano gli interventi in progettazione e a 908 milioni le altre opere previste dal piano. A questi si aggiungono i 475 milioni di euro necessari per il ripristino dei danni causati alle sole opere idrauliche dalle alluvioni degli anni 2012, 2013 e 2014.
“Questo è il conto – ha detto il presidente della Regione – di quanto vale la sicurezza del territorio veneto, che conosce continue emergenze dal 2010 e da lì ha fatto partire una nuova filosofia per quanto riguarda gli interventi. Quelli più urgenti sono quelli relativi alle casse di espansione che sono equivalenti alle autostrade per quanto riguarda la viabilità. Il piano generale è comunque un insieme strutturato di azioni collegate fra di loro, che riguardano tutti i bacini idrici della nostra regione”

Nella lettera che accompagna il dossier il presidente ha formalizzato quindi la richiesta di un’assegnazione straordinaria a favore della Regione del Veneto di 2,8 miliardi di euro per tutte le opere del piano ancora da finanziare, sottolineando che “la Regione si è prodigata, con ogni sforzo e il massimo impegno, a superare le fasi emergenziali e a reperire risorse di ogni genere.

Ma le esigenze sono ben altre e devono prevedere necessariamente un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno, l’esclusione dallo stesso delle spese sostenute dalle Regioni per gli interventi correlati al dissesto idrogeologico, a eventi alluvionali ed emergenze ambientali e l’assegnazione di ulteriori risorse”.

Alluvioni e Dissesto Ecologico in Veneto, intervista al presidente di Lega Ambiente

Link alla fonte dell’articolo:

Da Bassano piu.com – Dissesto idrogeologico – Il Veneto chiede al governo 2,8 miliardi di euro per la realizzazione di opere

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